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Ricostruzione dei turbinati |
Da alcuni anni è stata introdotta una metodica per la ricostruzione dei turbinati danneggiati dalla chirurgia tradizionale demolitiva, basata sull’impiego di materiali eterologhi biocompatibili o grasso autologo prelevato dallo stesso paziente, con risultati molto incoraggianti. Oggi abbiamo finalmente a disposizione i fattori di crescita piastrinici (PDGF) e il plasma arricchito di piastrine (PRP Platelet-Rich Plasma), ottenuti da un semplice prelievo di sangue, la cui efficacia e maneggevolezza rappresentano l’avanguardia nella ricostruzione funzionale delle mucose dei turbinati danneggiati da precedenti interventi demolitivi o bruciature. I vantaggi offerti da questa metodica di ricostruzione sono cosi riassumibili:
Il PRP è inoltre una fonte preziosa di fattori di crescita che sostengono la rigenerazione dei tessuti molli (cute, sottocute, mucosa, tessuti miofasciali) e anche dell’osso, migliorando in questo modo la risposta ai danni biologici; e favorendo la guarigione delle lesioni pregresse. Questo importante materiale biologico si ottiene concentrando le piastrine autologhe (cioè del paziente stesso) e utilizzando gli stessi fattori di crescita piastrinici (PDGF: Platelet Derived Growth Factors) che, iniettati nelle sedi danneggiate del turbinato o della mucosa nasale (perforazioni del setto, cartilagine, ecc), rigenerano i tessuti danneggiati.
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